Brividi sul divano

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B. Balsamo e G. Signoretti, BRIVIDI SUL DIVANO. I telefilm di Alfred Hitchcock (Marietti 1820, Bologna 2019) 

Chi non conosce Hitchcock? Chi non ha visto almeno una volta almeno uno dei suoi film? Forse sono meno numerose le persone che conoscono la serie Alfred Hitchock Presents, comprendente ben 268 puntate (con la regia del Maestro) trasmesse dalla CBS prima e dalla NBC poi, per sette stagioni, dal 1955 al 1961. Negli ultimi anni anche in Italia è stato possibile vederne qualcuna. 

Questo agile ma intenso libretto di Beatrice Balsamo (psicanalista e direttrice scientifica di Mens-a presso l’Università di Bologna) e Giorgio Simonelli (docente di Teoria e tecniche del giornalismo presso l’Università Cattolica di Milano) è quello che mancava per poter apprezzarle a 360 gradi. In poco più di 100 pagine, in edizione tascabile, è un vero gioiello che ci guida alla visione, alla comprensione, alla percezione dei particolari e dei backstages. La costruzione della suspense è indagata con cura, e accanto alla puntuale ricostruzione storico-culturale troviamo i nomi degli autori e sceneggiatori, pezzi da novanta che vanno da Roald Dahl a Ed McBain.

E veniamo al titolo: il divano è quello del terapeuta ma anche quello dello spettatore televisivo, il quale è – lo sappiamo bene – parte imprescindibile della visione di un film. E vedremo, leggendo queste pagine, quanto i brividi evocati dal titolo siano parte integrante del processo di identificazione, dell’immaginario culturale personale e collettivo, di una indagine sul sé.

(a.c.)

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I pionieri del Metamondo di Tiziano Mancini

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Un altro riconoscimento per Tiziano Mancini che al Premio letterario La Ginestra di Firenze si è aggiudicato il terzo premio con il suo ultimo romanzo I pionieri del Metamondo. Un traguardo che arriva dopo quelli raggiunti al Festival del Casentino e quello della Città di Cattolica. A questo consenso di critica e di pubblico che certamente saranno da stimolo per la sua futura produzione si aggiungano i migliori auspici di tutto il gruppo Urbinoir che gli augura ulteriore fortuna letteraria.

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Delitto senza castigo

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New York (Brooklyn). Anni Venti. Una vittima odiosa che non suscita alcuna compassione (il dibattito sul crimine “giustificato” appare ancora aperto); un omicidio in una stanza chiusa a chiave (forse con l’accanimento di più assassini); una cerchia limitata di sospetti in una pessima famiglia patriarcale; una giovane gioiosa coppia d’investigatori sposati, con marito ideale e paritario, moglie brillante e coraggiosa (presto sotto copertura come cameriera). Delitto senza castigo risulta un ironico efficace romanzo di genere giallo, ben scritto soprattutto per denunciare in vario modo la condizione della donna, spesso soggiacente a maschi abusanti e incertezze economiche. L’ottima autrice (colta e femminista, seppur razzista) è Charlotte Perkins Gilman (1860-1935), da riscoprire grazie anche alla bella indispensabile presentazione dell’americanista Alessandra Calanchi (“Gruppo di famiglia in un inferno”), che sintetizza anche l’interessante bio-bibliografia critica.

Valerio Calzolaio

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Dalla Golden age del giallo, Delitto senza castigo

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Charlotte Perkins Gilman, Unpunished, trad. Luca Sartori, Delitto senza castigo, Le Lettere, Firenze 2023.

Questo romanzo è davvero un ibrido tra il romanzo sensazionale e il Whodunit Golden Age. Molto interessante… Ci sono un sacco di trovate. E poi c’è questo finale moooolto teatrale e molto Golden Age, con l’elemento dell’illusionismo, che viene utilizzato con l’intento non di uccidere ma di punire attraverso il rimorso, ed ecco che il risultato è il colpo apoplettico, secondo una logica in qualche modo provvidenziale. Chiaramente l’idea della maschera ricostruita a partire dal calco del volto della sorella morta è piuttosto artificiosa, come si addice a certi libri Golden Age (penso a The Hollow Man di John Dickson Carr per esempio!). E poi c’è tutto l’uso dello spazio domestico con il tema dello eavesdropping. La traduzione poi è scorrevolissima e si legge proprio volentieri. Ed è vero che c’è un crescendo e un passaggio dalla vena da commedia iniziale (che è forse l’elemento meno riuscito del libro) a una pressione psicologica che sempre più si esperisce dall’interno (il Diario in questo è fondamentale, e mi sembra costituire la vera soglia che segna il cambio di registro) e con un senso di profondo fastidio e turbamento. È chiara la componente ideologica e militante del testo (in relazione ai saggi e all’esperienza di vita di Gilman) e direi che nella seconda metà il pregiudizio patriarcale dell’obbedienza al pater familias assume davvero una sua forza oscura contro cui l’atteggiamento del lettore si fa di ribellione dirompente.

Maurizio Ascari

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In libreria Unpunished di Charlotte Perkins

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Luca Sartori è il traduttore della prima traduzione italiana del romanzo “giallo” protofemminista di Charlotte Perkins Gilman con il titolo italiano Delitto senza castigo Unpunished che potete trovare nelle librerie online e fisiche. Edito da Le Lettere e curato da Alessandra Calanchi.

Collana: Pan narrativa Prezzo: € 19,00
ISBN: 9788893663267 In libreria dal 07/04/23.

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Contro le scelte facili

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Ci sono opere che sono doni per chi le legge, stimolando il desiderio di conoscenza e scoperta, di guardare oltre i propri confini attuali.
Questo, le scelte di vendita banali non potranno mai realizzarlo.

La “formula” del mercato odierno, superficiale e modaiola, può avere ricavi con edizioni “facili”, ma non può sostituire la serietà, la critica riflessiva, la curiosità che spingono chi ama a dare tutto se stesso per capire, spiare e auspicabilmente, far conoscere e amare il giallo. Le scelte facili sono persino un insulto per chi guarda con serietà alla letteratura.
Ritengo inoltre che le azioni del cosiddetto marketing stiano trasformando la letteratura gialla in qualcosa di incolore, insapore, inodore. Come? Seguendo la tendenza commerciale, spesso un mero travestimento verbale che cela una sudditanza verso il gusto consumistico, la moda del momento, della lettura facile, estemporanea e passeggera, meglio ancora se tie-in con l’ultima versione cinematografica, privata persino di introduzioni valide, che sembra non voler lasciare spazio alla volontà – qualora ce ne fosse nel mare magnum del pubblico “addomesticato” – di riflettere.
Chi ama il giallo, invece, ama anche osservare, pensare, scandagliare ciò che questo particolare ambito comunica, andando spesso ben oltre i dettami di un canone, di una tradizione, di un puzzle.
Eppure ho l’impressione sempre più dolorosa che venga (a volte anche dalle più grande case editrici) trattato come un prodotto da (s)vendere, sfruttando la fama dei nomi di punta e persino piegando questi nomi a ciò che si ritiene essere “il piacere dei più”… per ottenere cosa? Guadagni? A quale prezzo? Così ci si ritrova a osservare riproduzioni variegate, testi pubblicati anche solo in digitale, più o meno curati sia esteticamente sia dal punto di vista della qualità del contenuto (Introduzione, note, traduzione accurata).

Non faremo nomi ma i lettori e le lettrici di gialli non si lasceranno ingannare e sapranno riconoscere le edizioni autorevoli. Le lancette degli orologi scorrono: sarà il tempo a dare ragione a chi ama, lasciando nell’oblio chi invece, privo di autentica passione, miseramente sfrutta.

FEDERICA CRESCENTINI

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Morte di un giallista bolzanino su Raiplay

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“Seguitemi e vi perderete” è l’invito, e insieme la provocazione, con cui si aprono e chiudono i 4 episodi del podcast “Morte di un giallista bolzanino”, andato in onda a inizio marzo 2023 su RaiPlay Sound.

Un true crime di circa due ore che non è solo il resoconto di una misteriosa scomparsa, ma anche la riflessione sull’identità di un pazzo che immagina la propria morte. Marco Felder è uno scrittore di gialli, bolzanino appunto, il cui corpo viene ritrovato casualmente da due escursionisti. Si è suicidato o è stato qualcun altro a toglierlo di mezzo? Ci racconta tutto un giornalista di nome J.

L’esperimento di Studio Banshee e Riff Records è un atto creativo che non arriva mai depotenziato alle orecchie di chi ascolta, un gioco di specchi in cui, grazie ai continui rimbalzi tra finzione e realtà, la storia di Felder – e, con la sua, la storia chi è suo testimone, noi compresi – si carica di quella suggestione prismatica che sta alla base di un buon giallo metafisico.

SIMONA DI CARLO

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1° Concorso fotografico PhotoNoir

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La libera aggregazione di studiosi, cultori, lettori accomunati dalla passione per le letterature, i testi e le pratiche dell’immaginario legate al genere Noir, denominata UrbiNoir, promuove e organizza presso l’Università degli Studi di Urbino il primo concorso fotografico dedicato alla fotografia Noir denominato PhotoNoir.

Le foto dovranno essere inoltrate via e-mail, rispettando il Regolamento, a: tiziano.mancini@uniurb.it entro il 30 giugno 2023.
Per leggere il bando e aderire clicca su Regolamento e Manleva

 

 

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Luca Sartori, “Il Delitto Trepoff”, Il Giallo Mondadori Sherlock 102

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Correte in edicola, è uscito il nuovo romanzo apocrifo di Luca Sartori !!!!!
 

… In un gelido mattino di gennaio, una lussuosa carrozza con sopra lo stemma dell’aquila nera a due teste dei Romanov si ferma davanti alle finestre del salotto di Holmes, e poco dopo, la signora Hudson viene ad avvisarlo della presenza di un visitatore. Si tratta di Dimitrij Gorev, giovane segretario dell’ambasciatore russo in Inghilterra, che lo invita a un incontro per discutere di un caso estremamente delicato…

Per leggere la presentazione clicca qui

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