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1° Concorso fotografico PhotoNoir

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La libera aggregazione di studiosi, cultori, lettori accomunati dalla passione per le letterature, i testi e le pratiche dell’immaginario legate al genere Noir, denominata UrbiNoir, promuove e organizza presso l’Università degli Studi di Urbino il primo concorso fotografico dedicato alla fotografia Noir denominato PhotoNoir.

Le foto dovranno essere inoltrate via e-mail, rispettando il Regolamento, a: tiziano.mancini@uniurb.it entro il 30 giugno 2023.
Per leggere il bando e aderire clicca su Regolamento e Manleva

 

 

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Luca Sartori, “Il Delitto Trepoff”, Il Giallo Mondadori Sherlock 102

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Correte in edicola, è uscito il nuovo romanzo apocrifo di Luca Sartori !!!!!
 

… In un gelido mattino di gennaio, una lussuosa carrozza con sopra lo stemma dell’aquila nera a due teste dei Romanov si ferma davanti alle finestre del salotto di Holmes, e poco dopo, la signora Hudson viene ad avvisarlo della presenza di un visitatore. Si tratta di Dimitrij Gorev, giovane segretario dell’ambasciatore russo in Inghilterra, che lo invita a un incontro per discutere di un caso estremamente delicato…

Per leggere la presentazione clicca qui

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I delitti d’autore di Anna Pia Giansanti

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 Anna Pia Giansanti, Delitti d’autore, 

Ventura Edizioni, Senigallia, 2022 Pagine 334, 15 €

Italia, inizi Novecento, due fatti di cronaca, due donne uccise dai mariti. Due delitti che hanno occupato per mesi le pagine dei giornali italiani e che in questo libro vengono ripercorsi con dettagliate ricostruzioni delle indagini e delle vicende giudiziarie, attraverso ricerche negli archivi, con il metodo e il puntiglio dello storico. Viene naturale l’accostamento coi tanti femminicidi dei nostri giorni, ma c’è un altro elemento che accomuna questi due delitti: in entrambi i casi il colpevole è un artista: un affermato scultore napoletano nel primo caso e un pittore romano, di origine sudamericana, nel secondo. Come possono conciliarsi delitti così orrendi con la sensibilità, la poetica e il senso estetico di un artista? I lunghi processi che ne sono scaturiti, coi loro aspetti passionali, mondani e artistici, sono diventati eventi mediatici, seguiti dall’opinione pubblica come fossero eventi sportivi o spettacoli popolari. I primi esempi di giustizia-spettacolo, con arringhe degli avvocati rivolte al pubblico oltre che ai giudici.

L’autrice di questa narrazione si astiene dall’esprimere giudizi, lascia il giudizio al lettore fornendo tutti i dettagli, le testimonianze, i commenti dei giornalisti dell’epoca, degli avvocati e dei giudici.  Anna Pia Giansanti è una storica dell’arte che vive a Senigallia e ha pubblicato con Ventura edizioni anche altri libri che si muovono tra cronaca e arte, narrazione e saggistica, come “Facciamo la Santa Monica? Storia e storie di un rito predittivo tra devozione, arte e magia” (2016), “Quello che so di lei. Dedicato ad Anna Caggiano” (2019), “Lady Elisabeth Webster Holland. Regina d’Europa” (2021) per citare solo i più recenti.

Gian Italo Bischi

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ECONOIR: la sostenibile chiarezza della crime fiction – Call for Papers

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Il crimine del degrado ambientale, provocato dal pesante impatto del mondo industrializzato sulla natura, crea un paradosso intertemporale: la nostra generazione sta uccidendo lentamente il pianeta, sia mediante il riscaldamento globale, sia in altri modi; ma saranno i nostri nipoti a constatarne il decesso e stabilire le cause della morte. Dovrebbero fermare la nostra mano omicida, ma non ci sono ancora. E quando si renderanno conto, loro malgrado, di cosa abbiamo fatto, non ci saremo più noi. La catastrofe ambientale è un crimine che verrà scoperto quando il colpevole è già morto da tempo.

Il noir, il poliziesco, il thriller hanno da sempre una sfumatura di impegno sociale, di approfondimento psicologico, di consapevolezza politica. E aiutano a fare chiarezza sulle complessità del mondo. L’edizione di Urbinoir 2023 (22-24 novembre) si interroga sull’intreccio che lega questi generi letterari all’attuale situazione ambientale: catastrofi annunciate e sottovalutate, responsabilità non assunte, avidità sregolata hanno portato le nostre società a un punto di probabile non ritorno.

Come reagisce il noir a tutto questo? Come si colloca nell’arena internazionale e mondiale? Quali messaggi veicola, quali denunce fa e quali colpevoli individua? Ragioneremo, nel corso di questa edizione, sull’universo noir che sceglie di trattare di argomenti ambientali, di ecomafia, di ecoterrorismo, e di partecipare alla necessità di fermare il pianeticidio. Questa volta, la scena del crimine è globale.

SESSIONE SU ITALO CALVINO

Nell’introduzione al Castello dei destini incrociati Italo Calvino confessa che l’idea di una «macchina narrativa combinatoria» nacque ascoltando la relazione di Paolo Fabbri, Il racconto della cartomanzia e il linguaggio degli emblemi, durante un convegno urbinate del 1968. Anche il noir può essere iscritto nei confini di una letteratura i cui elementi principali sono, di volta in volta, raccolti e riassemblati secondo “incastri” precisi, agilmente identificabili grazie a una lettura di tipo semiotico-strutturalista (motivo per cui un autore intimamente postmoderno come Thomas Pynchon ha subìto il fascino di tale genere, scrivendo a sua volta un romanzo noir quale Vizio di forma). Ci proponiamo di indagare i punti di contatto tra Calvino e il noir, da un lato facendo riferimento proprio alle possibilità combinatorie della letteratura – vedasi ancora Se una notte d’inverno un viaggiatore e Le Cosmicomiche, che avrebbero addirittura ispirato il videogioco Genesis Noir –  e dall’altro sottolineando le sue frequenti denunce legate all’ambiente, dall’abusivismo edilizio all’inquinamento visti come atti criminali contro la natura e la società.

Si prega di mandare proposte per interventi di 20-25 minuti (titolo, breve abstract, breve bio) a:

alessandra.calanchi@uniurb.it e gian.bischi@uniurb.it

ENTRO e non oltre il 30 aprile 2023. Avrete una risposta definitiva entro il 30 maggio.

Non sono previste spese di registrazione al convegno, così come non sono previsti rimborsi o gettoni di presenza, ma un elenco di strutture convenzionate verranno indicate agli interessati.

Le giornate si terranno presso l’Aula Magna di Lingue di Collegio Raffaello, in piazza della Repubblica a Urbino. Sarà possibile partecipare anche via Zoom. Nella giornata conclusiva si terranno anche le premiazioni dei concorsi TRADUNOIR (riservato quest’anno alla lingua spagnola, coordinatori prof. Giovanni Darconza e dott.ssa Irene Alcantara Infante) e PHOTONOIR (aperto a tutti, seguirà bando), presieduto dal dott. Tiziano Mancini.

 

 

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I testimoni sepolti di Michele Rondelli

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Michele Rondelli, Testimoni sepolti, Le dalie nere, Ianieri edizioni, € 19

Diciamo fin da subito che è veramente difficile per uno scrittore siciliano evitare di guardare alla ricchissima e prestigiosa tradizione letteraria che lo ha preceduto. Impossibile poi tentare la rimozione del confronto coi grandi autori. Questa sfida si presenta più ardua a chi voglia poi raccontare nella forma del romanzo storico, un episodio del 1916 tra i più luttuosi della nazione in guerra in cui hanno perso la vita 89 solfatari. La misconosciuta tragedia è quella che ha visto una delle più grandi zolfare d’Europa, quella di Cozzo Disi e Serralonga, teatro di una tragedia mineraria e mai veramente raccontata e portata all’attenzione di un’opinione pubblica più ampia di quella locale, di Casteltermini, Agrigento, Sicilia interiore e mineraria.

Ebbene questa difficile e molteplice sfida, quella del confronto con gli autori del passato e quella dello stile, mi sembra sia stata abbondantemente superata dal romanzo che Michele Rondelli ha voluto dedicare all’evento, alla storia patria, ed alla sua equilibrata passione letteraria. Come oculatamente avvertito il lettore nell’antiporta del frontespizio, Rondelli ha voluto metterci molto del suo, ha ricostruito una storia dimenticata partendo dal poco che i fatti storici offrono, affrescando via via una lunga narrazione, piacevole nel suo fluire, con molti personaggi e un intreccio ben congegnato. Il narratore è Ruggero De Robertis, un cronista di nera spedito da Palermo a Calarmena (una Vigata rondelliana, unico luogo camuffato) per indagare su un apparente delitto passionale. In una lunga sequenza di episodi collaterali si giungerà in varie riprese temporali a indagare sulla dimensione mafiosa che regge le relazioni del potere politico ed economico fino a far luce sulle vicende delle miniere.

Inevitabili i luoghi del testo in cui riecheggia appunto la grande tradizione letteraria siciliana, da Verga a Pirandello, da Sciascia a Camilleri, a volte sapientemente mimetizzati altre palesemente evocati come in un gioco tutto interno al piacere di scrivere sapendo che l’arte del racconto in Sicilia richiede passione, creatività e impegno non solo letterario. 

Peppe Puntarello

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Tornano le lezioni all’Accademia Festival Giallo Garda

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Torniamo in aula!

Appunta sul calendario: 10 gennaio 2023 ore 20.30 con Accademia Festival GialloGarda.

Per seguire l’incontro, in diretta e gratuito, ti invitiamo a cliccare questo link:
 
In alternativa puoi copiarlo e incollarlo nella barra indirizzi del tuo browser.

Il collegamento sarà avviato due-tre minuti prima dell’inizio, per dare tempo ai numerosi iscritti di essere ammessi alla diretta.

Ti aspettiamo!
Staff del Festival Giallo Garda
 
 

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Il taglio freddo della luna di Piera Carlomagno

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Piera Carlomagno “Il taglio freddo della luna”, Solferino Editore, 2022, 19€

Questo nuovo noir di Piera Carlomagno è il terzo della saga ambientata in Lucania e avente per protagonista Viola Guarino, giovane anatomopatologa materana dalla folta capigliatura nera, con la sua Ducati 950 che, oltre a permetterle di viaggiare da un punto all’altro dell’affascinante appennino lucano, la aiuta a pensare.

Come nei primi due romanzi della saga, “Una favolosa estate di morte” (Rizzoli, 2019) e “Nero lucano” (Solferino, 2021), la giornalista e ottima scrittrice Piera Carlomagno non si accontenta di proporre avvincenti trame noir, che coinvolgono emotivamente i lettori attraverso omicidi e relative indagini caratterizzate da peculiari personaggi e inaspettati colpi di scena, ma le inserisce in ambienti e fatti di cronaca reali, e per questo ancor più inquietanti. Una coesistenza fra delitti immaginati e scomode realtà, con indagini che ci conducono alla scoperta di luoghi e misteri recenti nell’antica terra lucana. Del resto anche a questo serve il noir, sempre in bilico tra fiction e cronaca, come ci ha magistralmente insegnato Leonardo Sciascia, autore spesso citato nei romanzi della Carlomagno.

La vicenda è focalizzata sull’omicidio di un fisico, Vittorio Ambrosetti, chiamato nel 2019 in Basilicata per occuparsi della rimozione delle scorie radioattive arrivate dagli Stati Uniti negli anni Sessanta e sotterrate in un apposito sito in terra lucana, denominato “fossa irreversibile”. Una vicenda di cui si erano occupati (ma non abbastanza) i quotidiani, anche riferendosi al Centro per il trattamento dei rifiuti pericolosi tuttora presenta a Rotondella. Una problematica molto attuale e scottante (in ogni senso) che nel romanzo si intreccia con traffici di opere d’arte (persino la scena del delitto è allestita come un’opera d’arte, con Ambrosetti morto nella vasca da bagno con un asciugamano in testa, come il quadro “La morte di Marat”). Ma non è tutto, perché trent’anni prima Ambrosetti trascorreva le vacanze proprio in quei luoghi, dove aveva stretto amicizia coi giovani rampolli di antiche famiglie nobili di ricchi latifondisti lucani, strettamente legati a notabili e politici fino alle sfere romane. Tutte circostanze che galvanizzano i giornalisti locali e fanno lievitare la curiosità attraverso commenti “virali” sui social. Il romanzo presenta quindi un aspetto nuovo rispetto alla letteratura noir tradizionale: la preoccupazione degli investigatori sul modo per gestire la comunicazione, dovendo controllare non solo giornali e televisioni, ma anche il caos dei social, che con tempi rapidissimi diffondono notizie (spesso distorte) in modo praticamente incontrollabile.

Insomma, un romanzo dai forti contrasti. Innanzi tutto fra generazioni (le tre generazioni coinvolte nelle storie delle nobili famiglie lucane, e anche le due generazioni della giovane e colorata investigatrice Viola che dialoga con la nonna, lamentatrice funebre, sempre vestita di nero), ma anche fra chi si è fatto strada partendo da umili condizioni e chi invece sta decadendo pur essendo nato ricco e potente; contrasto fra mare e montagne lucane, agricoltura e industria, tradizione e innovazione. 

Ma è anche il romanzo di “ciò che resta”: ciò che resta di Matera 2019, dei materiali radioattivi sotterrati in Lucania, delle antiche famiglie di latifondisti lucani, degli amori di Viola Guarino, e ciò che resta (tanto in realtà) dei vini e delle antiche ricette della gastronomia lucana.

Gian Italo Bischi

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