I delitti d’autore di Anna Pia Giansanti

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 Anna Pia Giansanti, Delitti d’autore, 

Ventura Edizioni, Senigallia, 2022 Pagine 334, 15 €

Italia, inizi Novecento, due fatti di cronaca, due donne uccise dai mariti. Due delitti che hanno occupato per mesi le pagine dei giornali italiani e che in questo libro vengono ripercorsi con dettagliate ricostruzioni delle indagini e delle vicende giudiziarie, attraverso ricerche negli archivi, con il metodo e il puntiglio dello storico. Viene naturale l’accostamento coi tanti femminicidi dei nostri giorni, ma c’è un altro elemento che accomuna questi due delitti: in entrambi i casi il colpevole è un artista: un affermato scultore napoletano nel primo caso e un pittore romano, di origine sudamericana, nel secondo. Come possono conciliarsi delitti così orrendi con la sensibilità, la poetica e il senso estetico di un artista? I lunghi processi che ne sono scaturiti, coi loro aspetti passionali, mondani e artistici, sono diventati eventi mediatici, seguiti dall’opinione pubblica come fossero eventi sportivi o spettacoli popolari. I primi esempi di giustizia-spettacolo, con arringhe degli avvocati rivolte al pubblico oltre che ai giudici.

L’autrice di questa narrazione si astiene dall’esprimere giudizi, lascia il giudizio al lettore fornendo tutti i dettagli, le testimonianze, i commenti dei giornalisti dell’epoca, degli avvocati e dei giudici.  Anna Pia Giansanti è una storica dell’arte che vive a Senigallia e ha pubblicato con Ventura edizioni anche altri libri che si muovono tra cronaca e arte, narrazione e saggistica, come “Facciamo la Santa Monica? Storia e storie di un rito predittivo tra devozione, arte e magia” (2016), “Quello che so di lei. Dedicato ad Anna Caggiano” (2019), “Lady Elisabeth Webster Holland. Regina d’Europa” (2021) per citare solo i più recenti.

Gian Italo Bischi

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