Dalla Golden age del giallo, Delitto senza castigo

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Charlotte Perkins Gilman, Unpunished, trad. Luca Sartori, Delitto senza castigo, Le Lettere, Firenze 2023.

Questo romanzo è davvero un ibrido tra il romanzo sensazionale e il Whodunit Golden Age. Molto interessante… Ci sono un sacco di trovate. E poi c’è questo finale moooolto teatrale e molto Golden Age, con l’elemento dell’illusionismo, che viene utilizzato con l’intento non di uccidere ma di punire attraverso il rimorso, ed ecco che il risultato è il colpo apoplettico, secondo una logica in qualche modo provvidenziale. Chiaramente l’idea della maschera ricostruita a partire dal calco del volto della sorella morta è piuttosto artificiosa, come si addice a certi libri Golden Age (penso a The Hollow Man di John Dickson Carr per esempio!). E poi c’è tutto l’uso dello spazio domestico con il tema dello eavesdropping. La traduzione poi è scorrevolissima e si legge proprio volentieri. Ed è vero che c’è un crescendo e un passaggio dalla vena da commedia iniziale (che è forse l’elemento meno riuscito del libro) a una pressione psicologica che sempre più si esperisce dall’interno (il Diario in questo è fondamentale, e mi sembra costituire la vera soglia che segna il cambio di registro) e con un senso di profondo fastidio e turbamento. È chiara la componente ideologica e militante del testo (in relazione ai saggi e all’esperienza di vita di Gilman) e direi che nella seconda metà il pregiudizio patriarcale dell’obbedienza al pater familias assume davvero una sua forza oscura contro cui l’atteggiamento del lettore si fa di ribellione dirompente.

Maurizio Ascari

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In libreria Unpunished di Charlotte Perkins

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Luca Sartori è il traduttore della prima traduzione italiana del romanzo “giallo” protofemminista di Charlotte Perkins Gilman con il titolo italiano Delitto senza castigo Unpunished che potete trovare nelle librerie online e fisiche. Edito da Le Lettere e curato da Alessandra Calanchi.

Collana: Pan narrativa Prezzo: € 19,00
ISBN: 9788893663267 In libreria dal 07/04/23.

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Contro le scelte facili

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Ci sono opere che sono doni per chi le legge, stimolando il desiderio di conoscenza e scoperta, di guardare oltre i propri confini attuali.
Questo, le scelte di vendita banali non potranno mai realizzarlo.

La “formula” del mercato odierno, superficiale e modaiola, può avere ricavi con edizioni “facili”, ma non può sostituire la serietà, la critica riflessiva, la curiosità che spingono chi ama a dare tutto se stesso per capire, spiare e auspicabilmente, far conoscere e amare il giallo. Le scelte facili sono persino un insulto per chi guarda con serietà alla letteratura.
Ritengo inoltre che le azioni del cosiddetto marketing stiano trasformando la letteratura gialla in qualcosa di incolore, insapore, inodore. Come? Seguendo la tendenza commerciale, spesso un mero travestimento verbale che cela una sudditanza verso il gusto consumistico, la moda del momento, della lettura facile, estemporanea e passeggera, meglio ancora se tie-in con l’ultima versione cinematografica, privata persino di introduzioni valide, che sembra non voler lasciare spazio alla volontà – qualora ce ne fosse nel mare magnum del pubblico “addomesticato” – di riflettere.
Chi ama il giallo, invece, ama anche osservare, pensare, scandagliare ciò che questo particolare ambito comunica, andando spesso ben oltre i dettami di un canone, di una tradizione, di un puzzle.
Eppure ho l’impressione sempre più dolorosa che venga (a volte anche dalle più grande case editrici) trattato come un prodotto da (s)vendere, sfruttando la fama dei nomi di punta e persino piegando questi nomi a ciò che si ritiene essere “il piacere dei più”… per ottenere cosa? Guadagni? A quale prezzo? Così ci si ritrova a osservare riproduzioni variegate, testi pubblicati anche solo in digitale, più o meno curati sia esteticamente sia dal punto di vista della qualità del contenuto (Introduzione, note, traduzione accurata).

Non faremo nomi ma i lettori e le lettrici di gialli non si lasceranno ingannare e sapranno riconoscere le edizioni autorevoli. Le lancette degli orologi scorrono: sarà il tempo a dare ragione a chi ama, lasciando nell’oblio chi invece, privo di autentica passione, miseramente sfrutta.

FEDERICA CRESCENTINI

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Morte di un giallista bolzanino su Raiplay

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“Seguitemi e vi perderete” è l’invito, e insieme la provocazione, con cui si aprono e chiudono i 4 episodi del podcast “Morte di un giallista bolzanino”, andato in onda a inizio marzo 2023 su RaiPlay Sound.

Un true crime di circa due ore che non è solo il resoconto di una misteriosa scomparsa, ma anche la riflessione sull’identità di un pazzo che immagina la propria morte. Marco Felder è uno scrittore di gialli, bolzanino appunto, il cui corpo viene ritrovato casualmente da due escursionisti. Si è suicidato o è stato qualcun altro a toglierlo di mezzo? Ci racconta tutto un giornalista di nome J.

L’esperimento di Studio Banshee e Riff Records è un atto creativo che non arriva mai depotenziato alle orecchie di chi ascolta, un gioco di specchi in cui, grazie ai continui rimbalzi tra finzione e realtà, la storia di Felder – e, con la sua, la storia chi è suo testimone, noi compresi – si carica di quella suggestione prismatica che sta alla base di un buon giallo metafisico.

SIMONA DI CARLO

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1° Concorso fotografico PhotoNoir

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La libera aggregazione di studiosi, cultori, lettori accomunati dalla passione per le letterature, i testi e le pratiche dell’immaginario legate al genere Noir, denominata UrbiNoir, promuove e organizza presso l’Università degli Studi di Urbino il primo concorso fotografico dedicato alla fotografia Noir denominato PhotoNoir.

Le foto dovranno essere inoltrate via e-mail, rispettando il Regolamento, a: tiziano.mancini@uniurb.it entro il 30 giugno 2023.
Per leggere il bando e aderire clicca su Regolamento e Manleva

 

 

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Luca Sartori, “Il Delitto Trepoff”, Il Giallo Mondadori Sherlock 102

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Correte in edicola, è uscito il nuovo romanzo apocrifo di Luca Sartori !!!!!
 

… In un gelido mattino di gennaio, una lussuosa carrozza con sopra lo stemma dell’aquila nera a due teste dei Romanov si ferma davanti alle finestre del salotto di Holmes, e poco dopo, la signora Hudson viene ad avvisarlo della presenza di un visitatore. Si tratta di Dimitrij Gorev, giovane segretario dell’ambasciatore russo in Inghilterra, che lo invita a un incontro per discutere di un caso estremamente delicato…

Per leggere la presentazione clicca qui

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I delitti d’autore di Anna Pia Giansanti

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 Anna Pia Giansanti, Delitti d’autore, 

Ventura Edizioni, Senigallia, 2022 Pagine 334, 15 €

Italia, inizi Novecento, due fatti di cronaca, due donne uccise dai mariti. Due delitti che hanno occupato per mesi le pagine dei giornali italiani e che in questo libro vengono ripercorsi con dettagliate ricostruzioni delle indagini e delle vicende giudiziarie, attraverso ricerche negli archivi, con il metodo e il puntiglio dello storico. Viene naturale l’accostamento coi tanti femminicidi dei nostri giorni, ma c’è un altro elemento che accomuna questi due delitti: in entrambi i casi il colpevole è un artista: un affermato scultore napoletano nel primo caso e un pittore romano, di origine sudamericana, nel secondo. Come possono conciliarsi delitti così orrendi con la sensibilità, la poetica e il senso estetico di un artista? I lunghi processi che ne sono scaturiti, coi loro aspetti passionali, mondani e artistici, sono diventati eventi mediatici, seguiti dall’opinione pubblica come fossero eventi sportivi o spettacoli popolari. I primi esempi di giustizia-spettacolo, con arringhe degli avvocati rivolte al pubblico oltre che ai giudici.

L’autrice di questa narrazione si astiene dall’esprimere giudizi, lascia il giudizio al lettore fornendo tutti i dettagli, le testimonianze, i commenti dei giornalisti dell’epoca, degli avvocati e dei giudici.  Anna Pia Giansanti è una storica dell’arte che vive a Senigallia e ha pubblicato con Ventura edizioni anche altri libri che si muovono tra cronaca e arte, narrazione e saggistica, come “Facciamo la Santa Monica? Storia e storie di un rito predittivo tra devozione, arte e magia” (2016), “Quello che so di lei. Dedicato ad Anna Caggiano” (2019), “Lady Elisabeth Webster Holland. Regina d’Europa” (2021) per citare solo i più recenti.

Gian Italo Bischi

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ECONOIR: la sostenibile chiarezza della crime fiction – Call for Papers

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Il crimine del degrado ambientale, provocato dal pesante impatto del mondo industrializzato sulla natura, crea un paradosso intertemporale: la nostra generazione sta uccidendo lentamente il pianeta, sia mediante il riscaldamento globale, sia in altri modi; ma saranno i nostri nipoti a constatarne il decesso e stabilire le cause della morte. Dovrebbero fermare la nostra mano omicida, ma non ci sono ancora. E quando si renderanno conto, loro malgrado, di cosa abbiamo fatto, non ci saremo più noi. La catastrofe ambientale è un crimine che verrà scoperto quando il colpevole è già morto da tempo.

Il noir, il poliziesco, il thriller hanno da sempre una sfumatura di impegno sociale, di approfondimento psicologico, di consapevolezza politica. E aiutano a fare chiarezza sulle complessità del mondo. L’edizione di Urbinoir 2023 (22-24 novembre) si interroga sull’intreccio che lega questi generi letterari all’attuale situazione ambientale: catastrofi annunciate e sottovalutate, responsabilità non assunte, avidità sregolata hanno portato le nostre società a un punto di probabile non ritorno.

Come reagisce il noir a tutto questo? Come si colloca nell’arena internazionale e mondiale? Quali messaggi veicola, quali denunce fa e quali colpevoli individua? Ragioneremo, nel corso di questa edizione, sull’universo noir che sceglie di trattare di argomenti ambientali, di ecomafia, di ecoterrorismo, e di partecipare alla necessità di fermare il pianeticidio. Questa volta, la scena del crimine è globale.

SESSIONE SU ITALO CALVINO

Nell’introduzione al Castello dei destini incrociati Italo Calvino confessa che l’idea di una «macchina narrativa combinatoria» nacque ascoltando la relazione di Paolo Fabbri, Il racconto della cartomanzia e il linguaggio degli emblemi, durante un convegno urbinate del 1968. Anche il noir può essere iscritto nei confini di una letteratura i cui elementi principali sono, di volta in volta, raccolti e riassemblati secondo “incastri” precisi, agilmente identificabili grazie a una lettura di tipo semiotico-strutturalista (motivo per cui un autore intimamente postmoderno come Thomas Pynchon ha subìto il fascino di tale genere, scrivendo a sua volta un romanzo noir quale Vizio di forma). Ci proponiamo di indagare i punti di contatto tra Calvino e il noir, da un lato facendo riferimento proprio alle possibilità combinatorie della letteratura – vedasi ancora Se una notte d’inverno un viaggiatore e Le Cosmicomiche, che avrebbero addirittura ispirato il videogioco Genesis Noir –  e dall’altro sottolineando le sue frequenti denunce legate all’ambiente, dall’abusivismo edilizio all’inquinamento visti come atti criminali contro la natura e la società.

Si prega di mandare proposte per interventi di 20-25 minuti (titolo, breve abstract, breve bio) a:

alessandra.calanchi@uniurb.it e gian.bischi@uniurb.it

ENTRO e non oltre il 30 aprile 2023. Avrete una risposta definitiva entro il 30 maggio.

Non sono previste spese di registrazione al convegno, così come non sono previsti rimborsi o gettoni di presenza, ma un elenco di strutture convenzionate verranno indicate agli interessati.

Le giornate si terranno presso l’Aula Magna di Lingue di Collegio Raffaello, in piazza della Repubblica a Urbino. Sarà possibile partecipare anche via Zoom. Nella giornata conclusiva si terranno anche le premiazioni dei concorsi TRADUNOIR (riservato quest’anno alla lingua spagnola, coordinatori prof. Giovanni Darconza e dott.ssa Irene Alcantara Infante) e PHOTONOIR (aperto a tutti, seguirà bando), presieduto dal dott. Tiziano Mancini.

 

 

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I testimoni sepolti di Michele Rondelli

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Michele Rondelli, Testimoni sepolti, Le dalie nere, Ianieri edizioni, € 19

Diciamo fin da subito che è veramente difficile per uno scrittore siciliano evitare di guardare alla ricchissima e prestigiosa tradizione letteraria che lo ha preceduto. Impossibile poi tentare la rimozione del confronto coi grandi autori. Questa sfida si presenta più ardua a chi voglia poi raccontare nella forma del romanzo storico, un episodio del 1916 tra i più luttuosi della nazione in guerra in cui hanno perso la vita 89 solfatari. La misconosciuta tragedia è quella che ha visto una delle più grandi zolfare d’Europa, quella di Cozzo Disi e Serralonga, teatro di una tragedia mineraria e mai veramente raccontata e portata all’attenzione di un’opinione pubblica più ampia di quella locale, di Casteltermini, Agrigento, Sicilia interiore e mineraria.

Ebbene questa difficile e molteplice sfida, quella del confronto con gli autori del passato e quella dello stile, mi sembra sia stata abbondantemente superata dal romanzo che Michele Rondelli ha voluto dedicare all’evento, alla storia patria, ed alla sua equilibrata passione letteraria. Come oculatamente avvertito il lettore nell’antiporta del frontespizio, Rondelli ha voluto metterci molto del suo, ha ricostruito una storia dimenticata partendo dal poco che i fatti storici offrono, affrescando via via una lunga narrazione, piacevole nel suo fluire, con molti personaggi e un intreccio ben congegnato. Il narratore è Ruggero De Robertis, un cronista di nera spedito da Palermo a Calarmena (una Vigata rondelliana, unico luogo camuffato) per indagare su un apparente delitto passionale. In una lunga sequenza di episodi collaterali si giungerà in varie riprese temporali a indagare sulla dimensione mafiosa che regge le relazioni del potere politico ed economico fino a far luce sulle vicende delle miniere.

Inevitabili i luoghi del testo in cui riecheggia appunto la grande tradizione letteraria siciliana, da Verga a Pirandello, da Sciascia a Camilleri, a volte sapientemente mimetizzati altre palesemente evocati come in un gioco tutto interno al piacere di scrivere sapendo che l’arte del racconto in Sicilia richiede passione, creatività e impegno non solo letterario. 

Peppe Puntarello

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