Archivi categoria: Segnalazioni novità

Le novità e le segnalazioni del momento

Al festival GialloGarda Urbinoir incontra Jeffery Deaver

Share

Al festival GialloGarda il 03 novembre 2024 Gian Italo Bischi e Alessandra Calanchi incontrano Jeffery Deaver, l’autore statunitense autore del besteseller Il collezionista di ossa. Cliccare qui per più info

Vogliamo condividere con tutti le sue perle di saggezza
 
prima regola: EMOTIONALLY ENGAGE THE READER 
seconda: INCLUDE SOCIAL ISSUES
 
Da parte nostra, gli abbiamo regalato una copia del nostro Urbinoir fresco di stampa e una spilletta
 
Grazie Jeffery!!!

Immagini collegate:

Luca Sartori, “Il Delitto Trepoff”, Il Giallo Mondadori Sherlock 102

Share
Correte in edicola, è uscito il nuovo romanzo apocrifo di Luca Sartori !!!!!
 

… In un gelido mattino di gennaio, una lussuosa carrozza con sopra lo stemma dell’aquila nera a due teste dei Romanov si ferma davanti alle finestre del salotto di Holmes, e poco dopo, la signora Hudson viene ad avvisarlo della presenza di un visitatore. Si tratta di Dimitrij Gorev, giovane segretario dell’ambasciatore russo in Inghilterra, che lo invita a un incontro per discutere di un caso estremamente delicato…

Per leggere la presentazione clicca qui

Immagini collegate:

Un pianeta piccolo piccolo: Storie di culture intrecciate: il nuovo libro di Alessandra Calanchi

Share

Un pianeta piccolo piccolo : Storie di culture intrecciate / a cura di Alessandra Calanchi ; postfazione di Ben Pastor. – Scapezzano : Ventura Edizioni, 2022. – 168 p. – (Parole madri). – ISBN 979-12-80517-53-1

 

Per leggere la recensione di Valerio Malintesa su Girodivite

 

Immagini collegate:

Melany Star, Settembre veneziano (PAV Edizioni 2019)

Share

Melany Star, Settembre veneziano (PAV Edizioni 2019)

Complice la pandemia e la sempre crescente montagna di lavoro, segnalo con colpevole ritardo questo piccolo gioiello noir di ambientazione… lagunare. L’autrice che si cela dietro questo romantico pseudonimo riesce a portare il lettore nelle atmosfere suggestive di Venezia e al contempo a creare una trama fatta di mistero, suspense e colpi di scena. Ammetto che il libro mi ha irretita fin dalla prima pagina – “Un bellissimo, affascinante bastardo con la barba di qualche giorno, trascurata ad arte, che gli incorniciava la bocca da mascalzone.” Un punto di vista che ricalca al femminile il tipo sguardo (maschile, manipolatore, politicamente scorretto ma indimenticabile) del private eye chandleriano, tough guy indiscusso che indugia volentieri su corpi e labbra di donna nelle pause delle sue indagini.

Fra attentati terroristici, serate mondane, simboli massonici e competizioni sportive si snoda una vicenda che ci porta avanti e indietro nel tempo, incollandoci alla pagina fino alla fine del romanzo; e i dialoghi si alternano alle descrizioni, sviluppando un equilibrio formale di tutto rispetto che alla fine ci fa perdonare qualche caduta libera del tipo: “Sei una gattina o una tigrotta?” Del resto il substrato insistentemente sentimentale/erotico, che indulge in un registro ben poco noir (parole come sexy, flirt e seducente sarebbero da segnare a penna rossa), finisce per stemperare la crudezza del genere poliziesco senza perdere comunque di vista l’obiettivo finale. In conclusione: gustoso, ben scritto, e divertente come un gioco di società: meglio se terrete sotto mano una mappa di Venezia.

(a.c.)

Immagini collegate:

GIRAMONDO di Gianluigi Schiavon

Share

Proprio quando la pandemia sembra aver colpito pesantemente i nostri progetti turistici e le nostre possibilità di viaggiare in tutta tranquillità, ecco che arriva questo piccolo gioiello di Gianluigi Schiavon, Giramondo (Giraldi 2021): una vera boccata d’aria, una girandola di curiosità, una giostra di entusiasmo e d’intelligenza. Schiavon ci ha già sorpresi con due gialli atipici, La fuga e Rapkoka – atipici in quanto si discostano (finalmente) dal diktat italico che negli ultimi anni sembra privilegiare il regionalismo nazionale – e con il suggestivo A Bologna c’era la neve, diario fotografico di un tempo sospeso tra memoria e magia. 

Ma ci sorprende ancora con questa raccolta di racconti, alcuni dei quali brevissimi, tutti diversissimi tra loro per setting, stile, tema, personaggi e intreccio, e che costituiscono un mappamondo di storie intrecciate per caso o per gioco. Che si parli di un rapinatore di croissant o dell’abominevole troll di Oslo, della confessione di una mummia nel British Museum o di una ricognizione marziana tesa a verificare la fattibilità di invadere il nostro pianeta, Schiavon – giornalista, umorista e finissimo conoscitore dell’animo umano – sa condurre il lettore dentro la vicenda nel giro di un paio di righe (al massimo), e di sedurlo proprio attraverso l’esperienza della differenza culturale, del gioco di parole, della battuta di spirito mai fine a se stessa. 

Non ci sono storie migliori o peggiori. Il climax passa di storia in storia senza mai farci annoiare, e trasportandoci senza sosta nei quattro angoli della Terra. Ma visto che parliamo di noir, vi segnalo il contributo centrale, “La verità di Ginger”: un noir travolgente, divertente, secondo una tradizione che va dal Gatto nero di Edgar Allan Poe al Viale del tramonto di Billy Wilder, ma che Schiavon rende ancor più radicale. Non dirò altro, per non fare spoiler. Ecco l’incipit:

Salve, mi chiamo Ginger e abito al British Museum. In realtà Ginger è solo il mio soprannome. D’altra parte, come mi chiamo davvero proprio non lo ricordo. Capirete, sono passati 5.500 anni. 
Sono arrivato a Londra nel 1900. Dopo Cristo, d.C., come dite voi, mortali d’oggi. Comunque un secolo fa, un’inezia, rispetto alla mia età. Ora non mi guardate così un po’ di rispetto: non è colpa mia se sono in questo stato. Ebbene sì, ladies & gentlemen, ecco a voi Ginger, la mummia più famosa di Londra. In scena dal 1901, per servirvi: ho avuto successo subito, non faccio per vantarmi. Alla prima esibizione ero già una star. 

Che Ginger sia con noi. 

(a.c.)

Immagini collegate: