I PASSI DI MIA MADRE di Elena Mearini

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Proposto da Lia Levi al Premio Strega 2021, questo nuovo romanzo di Elena Mearini non è un noir, anche se del noir conserva la sintassi quasi onirica dell’ossessione e dell’indagine e quella frammentazione che gioca fra significanti e significati per sottrarre continuamente al lettore l’unità di una possibile soluzione. 

Ci ricorda un po’ I miei luoghi oscuri di James Ellroy (1996), questo romanzo, anche se qui la madre oggetto della detection (quest?) è ancora viva o potrebbe esserlo. E anche se quello che più ci affascina resta lo stile della sua scrittura, uno stile unico, capace di commutare continuamente la poesia in prosa e la prosa in monologo per tornare al tono più lirico – un cortocircuito che si ripropone a ogni pagina, a ogni riga. 

Noi ospitammo Elena Mearini a Urbinoir a parlare di Undicesimo comandamento: uccidi chi non ti ama (2011) e ci piace vedere un filo che unisce i due romanzi, tra i tanti da lei scritti in questi dieci anni. Entrambi narrano un percorso di conoscenza e di liberazione che passa attraverso un’analisi spietata, quasi chirurgica, dell’anima. E narrano, entrambi, i luoghi oscuri dell’amore, l’amore che morde e che sbrana. A ricordarci che è proprio nell’abbandono, nella violenza subita, nel corpo svuotato, che si nasconde la chiave per riprendersi la vita. (a.c.)

I PASSI DI MIA MADRE, ELENA MEARINI, Morellini editore

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