Al festival GialloGarda Urbinoir incontra Jeffery Deaver

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Al festival GialloGarda il 03 novembre 2024 Gian Italo Bischi e Alessandra Calanchi incontrano Jeffery Deaver, l’autore statunitense autore del besteseller Il collezionista di ossa. Cliccare qui per più info

Vogliamo condividere con tutti le sue perle di saggezza
 
prima regola: EMOTIONALLY ENGAGE THE READER 
seconda: INCLUDE SOCIAL ISSUES
 
Da parte nostra, gli abbiamo regalato una copia del nostro Urbinoir fresco di stampa e una spilletta
 
Grazie Jeffery!!!

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“Dalla corte al chiostro” di Tiziano Mancini al Premio Grottammare

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Il romanzo storico “Dalla corte al chiostro. Vita romanzata di Elisabetta Feltria” (pubblicato da Guerrino Leardino, 2023) di Tiziano Mancini si è aggiudicato sabato 4 maggio la Menzione d’onore – Premio speciale della giuria, della 15a edizione del Premio Letterario “Città di Grottammare” presieduto da Dacia Maraini. Nell’occasione la celebre scrittrice ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Grottammare. “Un premio che mi onora per il suo prestigio” ha detto Mancini nel ricevere il premio “e che nel parlare oggi della pace raggiunta tra Urbino e Rimini attraverso il matrimonio di Elisabetta e Roberto, figli dei due acerrimi nemici Federico da Montefeltro e Sigismondo Malatesta, spero possa essere un segno di buon auspicio” 

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Call for papers – Urbinoir 2024 – eXtramOndiNOIr

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Noir d’altri mondi a Urbino – 21-22 novembre 2024

Nell’epoca contemporanea, caratterizzata da un’escalation di situazioni drammatiche (guerre, violenza, catastrofi climatiche) l’immaginario narrativo può offrirsi come una valvola di sfogo, una fuga nella fantasia, un’àncora di salvezza dalla quotidianità. Ci sono però autori e generi che accanto all’esercizio dell’immaginazione continuano a porre le questioni politiche e sociali e la condizione umana tout court. Fra questi, il noir offre esempi importanti di un’incessante ricerca di stimoli e di riflessioni in diverse direzioni. Caratterizzato da un’imprescindibile malinconia per la perdita di un Eden irrecuperabile, il noir insegue la chimera di una verità irraggiungibile, di una giustizia evanescente, di un’impossibile riconciliazione.

Ed è sbagliato pensare che il noir – il noir di oggi – sia un semplice genere letterario o cinematografico. Il noir raccoglie su di sé la memoria dell’hard-boiled e del true crime, del poliziesco e del polar, del thriller psicologico e del procedural, per dirne solo alcuni. Ma non basta ancora. Il noir è la cartina di tornasole – scusateci l’ossimoro – della nostra società, dei nostri guai, delle nostre colpe. Non è un buco nero ma l’orizzonte degli eventi, su cui resta impressa la memoria di ciò che siamo e siamo stati. Un orizzonte terrestre ma anche cosmico, letterario, cinematografico, culturale politico, umanistico e scientifico.

Nel corso degli anni, con Urbinoir, abbiamo indagato non solo l’etica e l’estetica del noir, ma la botanica, la geologia, l’informatica, le pseudoscienze, e poi le amnesie dissociative, la violenza di genere, la transmedialità. L’edizione 2024 vuole aprire un nuovo spiraglio, anzi uno squarcio negli altri mondi possibili, quelli del futuro o quelli di altre dimensioni, creando un ponte fra il noir e la fantascienza, l’ucronia, le utopie e le distopie.

Le ombre dell’agire umano si allungano oltre i confini dello spazio e del tempo terrestre e l’esplorazione di altri universi è il senso più autentico di una ricerca del limite e dell’assoluto attraverso la scienza e i limiti imposti dalla corporeità fisica. La creazione dell’immaginario sembra derivare proprio dalla volontà di uscire dai confini troppo stretti dei corridoi spazio/temporali tipicamente terrestri. L’immaginario umano si è affidato quindi al sogno e al suo stesso potenziale predittivo per abitare o attraversare mondi possibili, extra-corporei, extraterrestri o extra-galattici a volte semplicemente extra-umani.

La libertà del pensiero creativo uscendo dai limiti noti dell’umano/terrestre/relativo affronta così relazioni di esistenza mai sperimentate prima, dove potere, conoscenza, diritto e vita si offrono all’ignoto e al misterioso. A ciò si aggiunga che molta letteratura d’anticipazione ha fantasticato anche di mondi possibili e di comunità umane libere dalla schiavitù del lavoro. Ancora oggi l’applicazione in molti settori produttivi del machine learning e dell’Intelligenza Artificiale (I.A. o A.I.) pone davanti a noi due questioni: l’orizzonte della libertà in sè con una prospettiva più oscura, vista la velocità esponenziale delle macchine di apprendere, e l’inquietante ma realistica possibilità di utilizzare l’I.A. a scopi deleteri per l’umanità stessa come per gli usi militari e di deterrenza o la manipolazione a fini omicidiari, con tutto un portato giuridico ed etico non ancora esplorato. A questo si aggiunga la concreta possibilità che macchine, automi, androidi e robot di ribellarsi all’uomo e/o al suo creatore.

Le terrestri coordinate culturali e scientifiche non sembrano più sufficienti quindi a esplorare il crimine e a comprendere i meccanismi sorgenti dalle umane passioni. L’edizione 2024 di Urbinoir vuole interrogare ed esplorare quali di questi extramondi in premessa popolano l’immaginario narrativo, visivo e multimediale. Quali risposte possiamo darci oggi proiettando le nostre paure nel futuro? Quali orizzonti attendono il crimine post-umano? Ci sarà ancora spazio per il crimine? Il giudizio degli uomini sarà subordinato al giudizio di altre entità sovrumane? Esisterà una dimensione etica o prevarrà un a-morale galattica? 

Si prega di mandare proposte per interventi di 20 minuti (titolo, breve abstract, breve bio) ai seguenti indirizzi:

gian.bischi@uniurb.it 

giovanni.darconza@uniurb.it

ENTRO e non oltre il 30 maggio 2024. Avrete una risposta definitiva entro il 30 giugno.

Non sono previste spese di registrazione al convegno, così come non sono previsti rimborsi o gettoni di presenza, ma un elenco di strutture convenzionate verranno indicate agli interessati.

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