Archivi tag: Alba Metaponte

Alcune poesie di Mario Meléndez

Share

Tre chili pesava la morte

Quando nacque la morte
nessuno volle prenderla in braccio
era tanto brutta come le grasse di Botero

Non vivrà molto

disse la madre dopo il parto
rassegnata e assente
come una pietra dinanzi al temporale

Ma la morte aveva negli occhi
una luce indiavolata
un dolce brivido di eternità

Si sbagliarono i medici
la levatrice
e colui che trascorse la notte
telefonando le pompe funebri

Adesso è un bimbo robusto
commentano le infermiere
e a volte perfino Dio gli cambia i pannolini

Selezione poesie Melendez di Mario Meléndez, tradotte in Italiano, disponibili in PDF

_MG_2723

Mario Meléndez (Linares, Cile, 1971). Ha studiato Giornalismo e Comunicazione Sociale. Tra i suoi libri figurano: Apuntes para una leyenda, Vuelo subterráneo, El circo de papel e La muerte tiene los días contados. Le sue poesie appaiono in diverse riviste di letteratura ispanoamericana e in antologie nazionali e straniere. Agli inizi del 2005 ha ottenuto il Premio Harvest International alla miglior poesia in spagnolo consegnato dalla University of California Polytechnic. Parte delle sue opere sono state tradotte in italiano, inglese, francese, portoghese, olandese, tedesco, rumeno, bulgaro, persiano e catalano. Ha vissuto a Città del Messico, dove ha diretto la collana sui maggiori poeti latinoamericani per “Laberinto edizioni” e realizzato diverse antologie sulla poesia cilena e latinoamericana. Attualmente vive in Italia. A gennaio 2013 ho ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, concessa dalla Fondazione Internazionale Don Luigi di Liegro. È considerato una delle voci più importanti della nuova poesia latinoamericana. 

Per approfondire e leggere un breve articolo di Gianni Darconza

 

Immagini collegate:

Mario Meléndez, la morte scende dal suo piedistallo

Share

di Gianni Darconza

Come ha commentato lo stesso Mario Meléndez, la raccolta poetica La morte ha i giorni contati deve moltissimo al lungo periodo che l’autore ha trascorso in Messico, poiché il Messico e la sua cultura per la morte conferiscono all’opera il tono che la contraddistingue. Non si parla già della morte in un senso rituale o solenne, bensì vi è uno spostamento verso l’elemento ludico e festivo, tanto presente nella memoria collettiva del popolo messicano, nelle sue più profonde radici.

Quella di Meléndez è una morte che affonda le radici sull’ironia, l’insolito, l’assurdo, per dar conto di una realtà fortemente frammentaria. La morte come personaggio di un processo, come parte di un immaginario che volta le spalle a tutto ciò che il poeta cileno aveva scritto in precedenza. Ma vi è pure un dialogo con la storia, la letteratura, la musica, la pittura, il cinema… Attraverso un linguaggio colloquiale e aneddotico l’ironia di Meléndez si pone come critica ai dogmi, alle istituzioni e, in definitiva, a ogni forma di potere.

1024Nella poesia di Mario Meléndez, la morte scende dal suo piedistallo, e si tramuta nel vicino della porta accanto, capace di piangere ai piedi di Cristo sul Calvario, di dialogare con ispettori di polizia per rivendicare la propria estraneità ai fatti, o con personaggi celebri come Michael Jackson e Van Gogh. È una morte resa ancor più grande e sensazionalistica dai mass media con i loro fotografi e macchine da presa onnipresenti, quasi a volere sottolineare il morboso interesse del pubblico televisivo per gli episodi di sangue.

La saggista e critica letteraria Ombretta Ciurnelli, in merito alla traduzione italiana, ha osservato che le “immagini surreali, fuori dal tempo e dallo spazio, si sovrappongono e si inseguono con soluzioni sceniche sorprendenti e spiazzanti non per riflettere sulla morte come fatto individuale e personale, ma come dimensione civile e politica”. E il grande poeta cileno Nicanor Parra, Premio Cervantes per la Letteratura nel 2011, con la mente lucida che lo ha sempre contraddistinto fino ai cento anni di età, ha commentato: “Accidenti, era molto tempo che non leggevo una poesia capace di sorreggersi da sola”.

 (La muerte tiene los días contados), trad. di Alba Metaponte, Rimini, Raffaelli Editore 2013. (Ediz. bilingue spagnolo-italiano)

Per approfondire e  leggere alcune poesie 

 

Immagini collegate: