Ho partecipato all’evento, organizzato da Urbinoir Venerdì 25 Novembre, in cui è stato premiato l’illustre scienziato Flavio Vetrano, il quale ha parlato dei suoi studi sui buchi neri e sulle onde gravitazionali. L’evento è stato molto produttivo in quanto, pur avendo poca conoscenza della fisica e dell’astronomia, i relatori (era presente anche il prof. Gian Italo Bischi che ha introdotto Vetrano) sono riusciti a coinvolgermi e ad appassionarmi agli argomenti trattati. Il tema principale, i trous noirs – così si chiamano i buchi neri in francese (e il gioco di parole è curioso, in quanto in inglese potrebbe significare “vero noir” riferendosi al genere letterario) – sono stati presentati in maniera molto originale, trovando un collegamento con l’evento culturale Urbinoir che “dà il benvenuto” alle onde gravitazionali generate dalla fusione di due buchi neri. Questo fenomeno, generato dopo una lunga danza di corteggiamento fra i due, è ancora un mistero, ma ci si augura che in futuro gli studi potranno spiegarcelo con maggiore chiarezza in modo tale da poter comprendere meglio anche il fenomeno del Big Bang dal quale potrebbe essere scaturito il genere umano. Il discorso del Professor Vetrano è stato molto coinvolgente poiché per rendere meno difficile la comprensione di questi eventi ha usato molte metafore, ad esempio per spiegare come due corpi possono propagarsi nel vuoto ha fatto l’esempio di due barche che pur essendo ferme sul mare tendono ad avvicinarsi. Molto interessante è stata anche la metafora del tappo di sughero per descrivere come la forza differenziale riesce a generare le onde. Inoltre, oltre all’uso frequente di figure retoriche, si è relazionato con il pubblico in maniera colloquiale e diretta, aggiungendo battute nei punti opportuni per smorzare la complessità dell’argomento trattato. In conclusione, aver partecipato alla conferenza è stato molto utile ed è un’esperienza che consiglierei agli studenti di qualsiasi corso di laurea. Raffaella Alessandrini