Martedì 22 novembre ho assistito alla proiezione del film Das Kabinet des Doktor Caligari, film muto del 1920.
Forse non avrei mai guardato un film di quasi cento anni fa, muto e in bianco e nero di mia spontanea volontà, ma La ringrazio per avere dato a me e alle persone presenti in sala la possibilità di vivere quest’esperienza più unica che rara. Non pensavo potesse piacermi un film del genere, perciò sono rimasta piacevolmente contrariata dopo la visione. E’ incredibile come gli sguardi e i movimenti degli attori uniti alla musica possano suscitare forti emozioni anche con l’assenza di parole. Tutto ciò mi ha portato a comprendere che le parole non sono l’unico mezzo per trasmettere ansia, paura o altro. Il film mi ha fatto riflettere sull’importanza del linguaggio del corpo e sul fatto che non è tutto come sembra, infatti lo spettatore durante tutto il film segue la storia raccontata da un uomo che pensa che il direttore del manicomio sia pazzo, mentre invece alla fine comprendiamo che il vero pazzo è lui.
Avendo apprezzato il film, ho deciso di partecipare a un altro evento organizzato all’interno di Urbinoir, così la sera seguente (mercoledì 23 novembre) mi sono recata a palazzo “Legato Albani” per assistere a “Musiche per fieri pasti” e alla lezione/concerto “La musica di Sherlock Holmes”.
Il titolo “Musiche per fieri pasti” mi ha incuriosita, ma non potevo certo immaginare che il prof. Davide Riboli avrebbe parlato di antropofagia e cannibalismo. E’ stato interessante scoprire che esistono vari tipi di antropofagia (per piacere, per necessità, per vendetta, per amore, ecc..). Secondo me l’antropofagia più crudele è quella in cui uno dei genitori mangia i figli, è un atto che mi ha fatta rabbrividire. L’antropofagia rientra nel tema del Noir in quanto parte oscura dell’ uomo, quasi primitiva e selvaggia. Questo tema ricorre sia in pittura, sia in letteratura (nella Divina Commedia ad esempio troviamo il Conte Ugolino), ma lo ritroviamo anche in alcuni film come Medea di Pasolini o Red Dragon di Rattner. Molto suggestiva è stata anche la “Lectura Dantis – Inferno,canto XXXIII” di Carmelo Bene, che mi ha trasmesso un senso di macabro e oscuro.
Il prof. Riboli ha proiettato qualche minuto del film Medea di Pasolini in cui la massima importanza è stata attribuita alla musica e ciò mi ha fatto pensare al film visto la sera precedente in cui essa trasmetteva emozioni allo spettatore e lo coinvolgeva nella storia. La musica esprime i sentimenti, le ansie,l e paure dei protagonisti e permette allo spettatore di immedesimarsi negli attori.
La parte che ho gradito di più della serata è stata la seconda, nella quale ho potuto apprezzare la bravura di Michele Bartolucci,che suonava il violino, e Vera Mazzotta, che suonava il pianoforte.
Interessante è stata anche l’introduzione che è stata fatta su Sherlock Holmes, grazie alla quale ho scoperto la sua passione per la musica che riusciva a emozionarlo e il fatto che sapesse suonare il violino.
Michele Bartolucci e Vera Mazzotta hanno eseguito “Lieder ohne Wohrte” (op.19 n.1) di F.Mendelssohn e “Barcarolle” da “I racconti di Hoffamnn” di Offenbach, due brani piacevoli, leggeri e apparentemente semplici. Ci è stato spiegato che grazie a “Barcarolle” sembra che Holmes sia riuscito a risolvere uno dei suoi casi. L’investigatore non voleva innamorarsi poiché temeva che le sue abilità logiche potessero essere compromesse, ma amava la musica perché gli permetteva di scavare nell’inconscio e di prestare attenzione ai dettagli. A questi due brani hanno seguito “Notturno” di Chopin, un brano molto rilassante che ti trasporta in un mondo magico e ” Romanza Andaluza” di P. De Sarasate in cui il violino ha un ruolo principale e passa da una melodia armoniosa e tranquilla ad una più veloce e intensa. Gli altri brani che sono stati eseguiti sono “Cavalleria Rusticana”, Intermezzo di P.Mascagni, “Berceuse Slava” op.11 di F.Neruda, “Mazurka Souvenir de Warschau” di W.Norman Neruda, “Capriccio” n.13 op.1 “La risata” di N.Paganini – R.Schuman e “Tra-la-lira-lira-lày” Walzer op.34 n.1 di F.Chopin.
Queste due serate mi hanno arricchita dal punto di vista culturale e mi hanno fatto apprezzare un tipo diverso di film, un genere di musica particolare e anche il tema del Noir. Quest’ esperienza mi ha permesso di ampliare i miei orizzonti e di scoprire un mio interesse per questo tipo di musica che prima non sapevo che potesse piacermi.
La ringrazio per avere coinvolto i suoi studenti nell’iniziativa “Urbinoir” e per avermi dato la possibilità di scoprire nuovi interessi.
Rebecca Ruggeri