“Mercoledì letterari” di Urbinoir al Circolo Cittadino di Urbino

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Mercoledì 29 giugno maggio nuovo appuntamento con i “Mercoledì letterari” di Urbinoir al Circolo Culturale Cittadino di Urbino

Terzo “Mercoledì letterario” (e ultimo, prima delle vacanze estive: si riprende a settembre) dedicato ai colori della letteratura americana, che l’associazione Urbinoir propone assieme al Circolo Culturale Cittadino di Urbino. Mercoledì 29 giugno alle 17, nel salone del Circolo, in Piazza della Repubblica, per il ciclo di incontri di conversazione “Cinque sfumature di…: la letteratura americana a colori” sarà il giallo il colore sul quale Alessandra Calanchi e Tiziano Mancini di Urbinoir dialogheranno con il pubblico, partendo dalla lettura di brani tratti dal racconto “La carta da parati gialla” di Charlotte Perkins Gilman (1892), uno dei testi più straordinari della letteratura femminile americana ritenuto manifesto del protofemminismo. La lenta discesa verso la follia è documentata dal diario della protagonista, su cui annota le sue sensazioni – su ciò che la circonda, sui figli, sul marito – e, naturalmente, sulla carta da parati, che naturalmente viene ad avere un ruolo fondamentale….

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Karen Sander, ASCOLTA O MUORI

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Karen Sander, ASCOLTA O MUORI, trad. Lucia Ferrantini, Giunti 2016

ASCOLTA-O-MUORI

Occupandomi sia di noir, sia di  paesaggio sonoro, questo thriller è veramente pane per i miei denti.  Ambientato a Düsseldorf – come il celebre film di Fritz Lang del 1931 e analogamente incentrato sulla caccia a un serial killer che rapisce bambine – Ascolta o muori è il secondo romanzo di Karen Sander, docente e traduttrice tedesca già nota al pubblico italiano per Muori con me (2015). Entrambi i romanzi hanno come protagonisti la dottoressa Elizabeth Montario (psicologa criminale, ovvero profiler) e Georg Stadler (commissario capo della Squadra Omicidi). Insieme cercano di affrontare un caso fatto di macabre scoperte, biglietti conficcati in gola, dita mozzate e una jeep misteriosa. E voci, rumori, ronzii di cellulare che punteggiano tutta la trama in un continuo gioco di suspense. Da non perdere. (a.c.)

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Giornata noir al Cineforum Pensotti di Legnano

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Pubblichiamo da sito del Cineforum Marco Pensotti Bruni

Sabato 14 maggio, a partire dalle ore 10, presso il Cinema Sala Ratti, giornata dedicata al noir nel cinema e nella letteratura. Proiezione del film Il grande sonno di Howard Hawks e approfondimenti tenuti da Alessandra Calanchi, docente di letterature angloamericane all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, e da Andrea Laquidara, regista e docente di linguaggi cinematografici dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. In chiusura, proiezione speciale del film Hitchcock/Truffaut di Kent Jones. Ingresso gratuito.

Volantino-Evento-Speciale-Il-grande-sonno-fronte-724x1024Proseguono le celebrazioni per il 60esimo anno di attività del Cineforum Marco Pensotti Bruni di Legnano con una giornata speciale dedicata al noir nel cinema e nella letteratura. Un’occasione importante, alla quale aderiranno anche le scuole, per affrontare insieme ad Alessandra Calanchi, docente di letterature angloamericane all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, e Andrea Laquidara, regista e docente di linguaggi cinematografici dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, uno dei generi più importanti del cinema hollywoodiano degli anni ’40 e ’50.

L’evento, in programma sabato 14 maggio presso il Cinema Sala Ratti di Legnano, si aprirà alle ore 10 con la proiezione del film Il grande sonno di Howard Hawks (versione originale con sottotitoli in italiano), che sarà seguito da un dibattito di approfondimento a cura di Andrea Laquidara. Dalle ore 15.30 alle 17.30 è previsto invece l’intervento della docente Alessandra Calanchi, che si occuperà dell’analisi del rapporto tra film e romanzo attraverso l’ausilio di una serie di contributi video. La giornata si concluderà con la proiezione speciale alle ore 18 diHitchcock/Truffaut, documentario diretto da Kent Jones sulla più affascinante conversazione nella storia del cinema, un momento che segnò un cambio di prospettiva nell’avvicinarsi alle opere del grande maestro della suspense.

L’evento sarà introdotto da Sergio Grega e Claudio Bergamo, rispettivamente Presidente e Consigliere del Cineforum Marco Pensotti Bruni di Legnano.

L’articolo di cronaca apparso su Sempione news 

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Oltre la notte, il Noir americano (1940-1950) tra letteratura e cinema

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Proponiamo qui alcune considerazioni scritte da Beatrice Balsamo, psicanalista e studiosa di noir, autrice del volume Hitchcock. Il volto e la cosa (2010) e coordinatrice della rassegna che si è tenuta a Bologna (febbraio-marzo 2016) a cui ha partecipato, fra gli altri, lo scrittore Valerio Varesi. L’Associazione APUN ha promosso tale rassegna partendo dal soggetto nella contemporaneità: il genere noir consente infatti di indagare le zone d’ombra che ci riguardano e la legalità come loro argine simbolico.

Si può far risalire l’inizio del genere noir americano alla scrittura di Dashiell Hammett e al film di John Huston Il mistero del falco (The Maltese Falcon, U.S.A. 1941, int. Humphrey Bogart, Peter Lorre, Mary Astor, Gladys George). Le caratteristiche del genere noir delineano un mondo dove le ombre si addensano e rubano terreno alla luce, e le apparenze nascondono spesso realtà ben diverse, e l’angoscia e l’incubo determinano una divisione nel soggetto che non è padrone di se stesso. Proprio negli anni ’40 fiorisce questo genere, assai longevo nella storia del cinema, e i film di questo genere mettono in scena un eroe che non domina più gli eventi e se ci riesce è solo dopo aver messo in discussione molte delle sue certezze iniziali. Iniziava in quegli anni l’etica freudiana che ricorda a tutti la necessità di un salto di qualità dall’innocenza all’età adulta. È in questo contesto che il noir prende forma, influenzato dalla asciutta narrativa hard-boiled e dal bisogno di ripensare il rapporto con il reale (non è un caso che siano proprio i film noir a diffondere a Hollywood la pratica delle riprese in esterni, dove l’estetica ultra controllata degli studios lascia il passo alle concretezze più dure e “sporche” delle location: le strade, la città). Perfino la recitazione diventa più nervosa e realistica, dimenticando le lezioni accademiche e gli influssi “teatrali” a favore di un linguaggio più vero e una dizione meno controllata. Ciò mise a punto due nuovi caratteri cinematografici: l’investigatore privato, che si porta dietro il peso di un passato di delusioni ma che non vuole arrendersi di fronte all’immoralità e all’irrazionalità del mondo, e la dark lady, tentatrice fascinosa. L’eroe e l’eroina del cinema noir scoprono di dover scendere a patti con ciò che avevano “rimosso”: le loro pulsioni più nascoste, le loro passioni irrefrenabili. Il rapporto tra presente e passato si complica. I sempre più numerosi flashback ricordano allo spettatore che le scelte di ieri influiscono sulle azioni di oggi in una maniera che non è più solo di causa/effetto. Il passato assomiglia a un fardello che rende il presente sempre meno chiaro e decifrabile. Proprio come ci mostra la macchina da presa che inquadra i personaggi all’interno di uno spazio urbano più complesso e misterioso. Aumentano le zone d’ombra, le nebbie, gli angoli bui, le immagini sfocate. Anche il dialogo non è più strumento fondamentale per seguire lo svolgimento di un film, perché spesso può ingannare o fuorviare. I percorsi dei personaggi hanno abbandonato la linearità, per perdersi dentro veri e propri labirinti, non solo reali, ma il più delle volte metaforici e alludono alle pulsioni più nascoste: l’avidità, la gelosia, l’odio, l’invidia che guidano le persone lungo un cammino che porterà lo spettatore a confrontarsi con la parte più nera e nascosta dell’animo umano. Ciò è espresso attraverso una rivoluzione narrativa di riprese soggettive, di uso più deciso della voce fuori campo, di focali corte e cortissime che arrivano a deformare le immagini che sullo schermo danno forma alle angosce e alle paure dell’inconscio. La riflessione che ci porta il genere noir a nostro avviso è di particolare rilevanza anche per comprendere l’oggi.

A.C.

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