Archivi categoria: Segnalazioni novità

Le novità e le segnalazioni del momento

Scrivere Il Crimine. Corso In 5 Lezioni In Videoconferenza

Share
Cinque lezioni di 2 ore ciascuna, per cinque mercoledì a partire dal 13 maggio, dalle 19 alle 21. In più, ci sarà un appuntamento che decideremo con ognuno dei partecipanti per una consulenza personalizzata. 
 
DOCENTI: Luciano Garofano (ex comandante RIS di Parma), Cristina Brondoni (criminologa e giornalista), Sara Gavioli(editor e talent scout), Federica Brondoni (avvocato), Vania Rivalta (editor ed editrice).
 
Il corso è dedicato a scrittori, aspiranti scrittori, giornalisti, blogger e a chiunque voglia saperne di più di crime fiction
 

Prezzo speciale di 80€ riservato a: soci Acisf, docenti/studenti/dipendenti dell’Università di Urbino, scrittori che hanno partecipato ad almeno un’edizione del Festival GialloLuna NeroNotte.

brochure_corso-online

Immagini collegate:

La morte per gioco

Share

Nicola Ceccoli e Gabriele Cancellieri, La morte per gioco (Prospettiva Editrice 2015)

UN NOIR scritto da due ex studenti dell’Università di Urbino (rispettivamente Giurisprudenza e Scienze Ambientali), 457 pagine di suspense fra medium e poliziotti della scientifica, cinema e fumetti. Sullo sfondo della città di Bologna. Lontana dalle Marche, ma non troppo…

Immagini collegate:

Il crimine come processo comunicativo di Giacomo Buoncompagni

Share

GIACOMO BUONCOMPAGNI, FORME DI COMUNICAZIONE CRIMINOLOGICA. IL CRIMINE COME PROCESSO COMUNICATIVO (ARAS, FANO 2018)

Un libro che, in quarta di copertina, riporta una celebre citazione di Arthur Conan Doyle, non può non avere il mio plauso a prescindere. Aprendo poi il volume, e scorrendo le pagine, si ha una seconda piacevole sorpresa: il saggio non solo analizza il comportamento criminale come forma di comunicazione, ma si addentra nei meandri delle nuove tecnologie digitali, delle serie tv, della spettacolarizzazione mediatica, della prevaricazione sull’Altro come forma deviante di salvezza individuale e collettiva, fino a parlare di sette, del sexting, dell’ ’inconscio digitale”, di “estimità”. E di tanto altro ancora. Un libro che non può mancare sulla scrivania del criminologo, dell’educatore, del genitore, e che non po’ non fare gola a chiunque si interessi ai processi di comunicazione e di relazione, alle dinamiche odierne dell’investigazione, alle strategie per affrontare le differenze fra diverse culture. (a.c.)

Immagini collegate:

TRADUNOIR IV edizione

Share


Anche quest’anno parte il Concorso di Traduzione Letteraria nell’ambito della narrativa noir e d’indagine,riservato in questa edizione agli studenti e studentesse sia della laurea magistrale TEFLI sia della laurea magistrale CIDI che siano in regola con il pagamento delle tasse e abbiano una media di voti negli scritti di lingua inglese pari o superiore a 23.

Il Bando è disponibile in formato PDF cliccando sul link

Immagini collegate:

La biblioteca segreta di Leonardo presentata da Urbinoir

Share

Il 30 Gennaio 2019 alle ore 15.30 al Collegio Raffaello in Piazza della Repubblica a Urbino Urbinoir presenta La biblioteca segreta di Leonardo di Francesco Fioretti, Piemme, 2018.
Il dialogo con l’autore è aperto da Gian Italo Bischi e Nino Finauri dell’I.I.S Raffaello. La presentazione avviene nell’ambito delle iniziative culturali dell’Istituto di Istruzione Superiore Raffaello di Urbino, l’ex Liceo classico. Libri e dialoghi del Raffaello è un contenitore nuovo di incontri e formazione che il Liceo vuole offrire alla cittadinanza e agli studenti per animare l’interesse per i libri e la lettura.




Immagini collegate:

“Il garzone del boia” Elison Publishing–2018

Share


 Ambientato nell’Italia dell’Ottocento, IL GARZONE DEL BOIA è la storia del più celebre esecutore di sentenze capitali dello Stato Pontificio, Giovanni Battista Bugatti detto Mastro Titta, raccontata dal suo aiutante comprato per pochi soldi dalla famiglia di origine per farne il proprio garzone.

Una visione assai diversa, a volte in contrasto con quella del proprio Maestro che vede il mestiere del boia come una vocazione, mentre per il buon garzone è solamente una scelta obbligata dalla quale fuggire alla prima occasione.

Gli eventi si susseguono tra le esecuzioni di assassini e le storie vissute dai protagonisti o raccontate dal popolino sotto la forca.

Il Maestro cresce il proprio aiutante iniziandolo anche alla lettura e alla scrittura, così che il romanzo presenta una doppia stesura.

Una prima, in corsivo, fatta dall’aiutante alle prime armi, con un linguaggio spesso forte e colorito e una seconda scrittura, quando oramai avanti con l’età su consiglio del suo analista, riprende in mano questa storia per fuggire dai fantasmi che ancora lo perseguitano.

 Di seguito il collegamento al sito per il dettaglio e per una recensione i contatti dove richiedere una copia gratuita.

Simone Censi

https://www.facebook.com/IL-Garzone-DEL-BOIA-364519407441667/?modal=admin_todo_tour

https://elisonpublishing.stores.streetlib.com/it/simone-censi/il-garzone-del-boia/

Immagini collegate:

CACCIA ALL’UOMO IN CALDO AMARO DI SARA FERRI

Share

Ho scoperto “Caldo Amaro” per caso e l’ho letto attirato dal fatto che è ambientato a Pesaro, la città in cui sono nato e cresciuto. Ero curioso soprattutto di vedere che effetto mi avrebbe fatto riconoscere le strade e i luoghi della mia città tra le pagine di un romanzo, inoltre, volevo scoprire in che modo, nella mia città (uno dei tanti proverbiali piccoli centri di provincia in cui “non succede mai niente”) la trama di un romanzo giallo avrebbe potuto nascere e dipanarsi.

“Caldo Amaro” risponde a queste domande in maniera eccellente, accompagnando i lettori in luoghi che i pesaresi conoscono bene e descrivendo in maniera fedele quello che, secondo me, è lo spirito della città e dei suoi abitanti. Nei personaggi di Sara Ferri ho infatti riconosciuto molto bene il carattere, la mentalità e i modi di fare dei miei concittadini, ritrovando tante piccole sfumature che chi abita da queste parti (me compreso), nel bene o nel male, si porta dentro.

Tuttavia, queste sensazioni passano gradualmente in secondo piano e questo genere di dettagli viene sapientemente sfumato per dare più spazio spazio a una storia avvincente e ai personaggi che la vivono.

Facciamo così la conoscenza di Noelia Basetti, ventotto anni, biologa, che si trova coinvolta nelle indagini sull’omicidio di una ex-compagna di classe quando il laboratorio di analisi per cui lavora viene scelto dalle autorità per i rilevamenti. A causa dei suoi legami con la vittima, per Noelia la ricerca dell’assassino diventerà ben presto una questione personale, come anche un’occasione per affrontare un passato scomodo, segnato da tanti problemi lasciati in sospeso troppo in fretta.

Il canovaccio, direi allora, è un vero e proprio classico: la protagonista affronta una serie di peripezie in uno spinoso percorso di evolutivo che la porterà a cambiare sé stessa e il proprio presente. Mettiamoci anche il fatto che si tratta di un personaggio un po’ “antipatico”, di quelli con cui, almeno all’inizio, non è semplice familiarizzare, e il gioco è fatto.

Dove sta allora il bello? Dov’è la forza di questo romanzo?

Secondo me il bello sta nel fatto che la narrazione ha un buon ritmo e riesce a coinvolgere il lettore (pesarese o meno) fin da subito. Praticamente, non ci sono tempi morti. I personaggi sono sempre in movimento e trasmettono concretamente la sensazione che in questa caccia all’uomo non ci sia davvero un minuto da perdere. Dunque, i protagonisti agiscono, si sporcano le mani senza tanti problemi e giocano a un gioco pericoloso, con tutte le conseguenze del caso.

Ho parlato di una protagonista “antipatica”. In effetti, personalmente, credo proprio che farei fatica ad avere a che fare con Noelia Basetti se la frequentassi, tuttavia mi è piaciuta perché la sua non è un’antipatia banale o portata all’eccesso: non si tratta di uno di quei personaggi ruvidi, scontrosi o esplicitamente sgradevoli che sono tanto popolari ultimamente, né nasconde qualità eccezionali o chissà quali problemi che, in qualche modo, ci porterebbero a giustificare il suo modo di essere. Semplicemente, come tanti, è figlia di una vita normale (con i suoi alti e bassi) che l’ha portata a essere quello che è e vive una situazione di cui, come tanti, non è soddisfatta ma che fa fatica a cambiare.

Essendo più o meno un suo coetaneo e vivendo nel suo stesso ambiente, posso dire però che in un certo qual modo la capisco perché ho vissuto e vivo in prima persona, tutti i santi giorni, tanti dei suoi dilemmi personali. Questo la rende, secondo me, un personaggio “vivo” che funziona piuttosto bene. Ci sarebbe da dire che, per contro, i comprimari sono un po’ più bidimensionali e vivono piuttosto di luce riflessa, ma penso che, alla fin fine, facciano decorosamente il loro mestiere.

Tirando le somme, quindi, direi che si tratta di un romanzo avvincente, ben scritto e gestito col giusto equilibrio, che va dritto al sodo nei tempi giusti senza lasciare niente per strada. Da provare senza ombra di dubbio.

Tra l’altro, di recente è uscito il nuovo lavoro di Sara Ferri, “Dimentica la notte” (Alter Ego, 2018) e sinceramente non vedo l’ora di scoprirlo.

Giovanni Ballarin

Immagini collegate: