Nella giornata di mercoledì 21 Ottobre 2015 mi sono recata alla presentazione di un libro intitolato “Non solo Nero Wolfe, Misteri in cucina e cuochi del mistero negli USA tra Depressione e Guerra Fredda”, nella Sala del Maniscalco presso la DATA di Urbino. All’incontro erano presenti l’ex studentessa e ora imprenditrice Federica Savini, la professoressa dell’Università di Urbino Alessandra Calanchi e il giornalista Gabriele Cavalera. L’autrice del libro in questione è Francesca Secci, anche lei una ex studentessa, che dopo una Laurea Magistrale ha pubblicato il proprio libro nella collana “Urbinoir Studi”: non è frequente che una tesi di laurea diventi un libro, ma questo è stato possibile grazie alla qualità del suo lavoro e alla disponibilità di Federica Savini. Anche quest’ultima anni fa si è laureata in lingue a Urbino e il suo incontro con l’editoria è stato del tutto casuale: lei infatti racconta di aver inizialmente dedicato la sua vita al teatro, tanto che ha a lungo collaborato con una compagnia teatrale di Sant’Arcangelo. Fu la sua tesi, incentrata sulla traduzione de “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, ad avvicinarla all’editoria: quando andò a stamparla, suo cugino aveva rilevato una casa editrice che però non riusciva a gestire, allora Federica gli offrì la sua collaborazione. Iniziò così a conoscere un nuovo mondo, programmi specifici editoriali e di grafica. Il suo lavoro è cresciuto in breve tempo e la casa editrice è diventata finalmente sua: nasce così Aras Edizioni. Federica ci parla del ruolo dell’editore, il quale sceglie i libri e li produce creando una realtà editoriale autonoma, non si limita a stamparli. Il marchio editoriale quindi cresce, con una sua selezione di autori. La casa editrice di Federica è riuscita a decollare in breve tempo perché sono stati scelti giusti collaboratori, necessari per poter crescere (soprattutto per le attività di gestione quando il catalogo cominciava a svilupparsi) e per selezionare il meglio (fa riferimento anche a collaboratori esterni, ad esempio docenti). Federica ha rilevato di recente anche un’altra casa editrice di Pesaro, “Metauro”. Il libro di Francesca Secci è molto interessante e scorrevole, ha un buon filo logico e ha come protagonista un personaggio di nome Nero Wolfe. L’autore statunitense (degli anni ’30, periodo della Depressione) di questo personaggio si chiama Rex Stout e ha scritto più di 30 libri con Nero Wolfe come figura principale e altrettanti racconti. Il protagonista è un detective appassionato di cucina e di orchidee, e la sua vita è scandita in modo molto preciso: la sua realtà gira attorno a una serie di abitudini. Egli è la “mente” dei progetti, mentre il “braccio” è Archie Goodwin: è il prototipo dell’americano, che mangia sandwich e ama il fast-food (diversamente da Nero Wolfe, il quale si fida solamente del suo ottimo cuoco Fritz). I due personaggi hanno caratteristiche simili, si legano sia al Nuovo sia al Vecchio Continente: Nero Wolfe è sempre immobile, mentre l’aiutante è l’uomo d’azione che si muove per la città. Questo libro è particolarmente originale perché l’indagine è inframezzata da momenti di carattere vario (specialmente culinario), che la fanno uscire dagli schemi rendendola diversa dalle altre. Francesca Secci, per rendere la sua opere ancor più interessante, inserisce un libro di ricette raccolte da un programma radiofonico condotto dal Mystery Cook (così chiamato perché non voleva fare sapere ai genitori, scozzesi, di questa attività, vergognandosene). Le ricette provengono da tutte le parti del mondo, era facile quindi trovarle anche senza muoversi dagli Stati Uniti: la raccolta rappresenta l’evoluzione della cultura negli Stati Uniti fra la Depressione e la Guerra Fredda. Sono presenti alcune analogie fra il binomio Nero Wolfe – Archie Goodwin e Sherlock Holmes – Watson. Innanzitutto possiamo dire che la “mente”, senza il proprio “braccio”, non riuscirebbe a risolvere i casi e che le due figure di Archie e Watson si somigliano tanto quanto quelle di Nero Wolfe e Sherlock Holmes. Quest’ultimo però, a differenza di Nero Wolfe, è diventato un personaggio di culto protagonista di molte parodie e imitazioni. A riguardo un’anticipazione: il quinto volume della collana Urbinoir avrà proprio lui come protagonista e sarà redatto dal Manager Didattico della facoltà di Lingue di Urbino, Adele Guerra. In conclusione, l’incontro di presentazione del libro è stato molto motivante e interessante (ho acquistato il volume la sera stessa e il giorno successivo avevo già iniziato a leggere i primi paragrafi): bisogna riconoscere l’abilità dell’autrice nel coinvolgimento del lettore, grazie ad un originale uso del linguaggio e di particolari inserimenti riguardo alla cultura dell’epoca. Alice Corbelli