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URBINOIR 2017

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Doctor “Giallo” e Mister Noir da Lombroso al criminal profiling

Da martedi 21 a venerdi 24 novembre presso la Biblioteca Leone Traverso in piazza Rinascimento 7 a Urbino e in altri luoghi che saranno indicati….

  • tavola rotonda su Quale noir dopo Hitchcock? proiezione de La vérité  sur Bébé Donge;
  • CANTIERE MOBILE contro il cyberbullismo; presentazione del volume Noir 2.0;
  • gemellaggio con Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare di Senigallia;
  • premiazione concorso Tradunoir 2017;
  • inaugurazione mostra IDENTIKIT a cura di Luigi Toccacieli;
  • rivelazione straordinaria di un eccezionale inedito di Andrea Camilleri; spettacolo con Giulia Bocciero, Davide Simonetti, Anna D’Ascenzio;
  • lezioni e conferenze;
  • cena con delitto… e altro ancora

partecipano a vario titolo: Giuseppe Girimonti Greco, Giovanni Ziccardi, Filippo Nanni, Alessandro Berselli, Alessandro Continiello, Stefania Ferro, Massimo Picozzi e Andrea Vitali, Roberto Vecchiarelli, Walter Bisello, Giorgio Grimaldi, Andrea Guerraggio, Gabriella Pediconi, Marco Rocchi, Giuseppe Cervino Elena Garbugli, Francesco Gentili, David Levente Palatinus, Giulio Segato, Anna Donatella Rahinò, Luca Marrone, Carlo Zaza, Glauco Maria Genga, Maurizio Ascari e tutto lo staff di URBINOIR

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Il colore della nebbia di Eliselle (Damster 2017)

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In una primavera segnata dal grande ritorno di Twin Peaks, Eliselle, che nel suo sito si autodefinisce “lettrice compulsiva, libraia appassionata, scrittrice”, ci regala un racconto composito e frammentario le cui voci si alternano ai notiziari, ai commentatori anonimi e al disagio di un’intera comunità. Una denuncia della violenza e dei rapporti di potere travestiti da amore. Un grido d’aiuto da parte di una generazione “senza scopo né posto”. Un thriller corale e sconvolgente. (a.c.)

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Abyssus Abyssum invocat

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L’abisso invoca l’abisso è una storia scritta da Michele Bartolucci, violinista nonché bibliotecario dell’Università di Lingue a Urbino. La passione per la cultura, l’arte e la sua bella città sono state sicuramente le ragioni che hanno portato ad inscenare un delitto nella sua bella cittadina. La realtà urbinate è ritratta in un rapporto dicotomico tra il suo periodo rinascimentale e il chiacchiericcio di cittadina universitaria nel XXI secolo. Per gli amanti della città di Urbino sarà un piacere ripercorrere con l’immaginazione le stradine di ciottoli e le salite che portano alla Casa Natale di Raffaello, a Palazzo Baldani o alla Piazza. Per coloro che non l’hanno visitata, può essere uno stimolo a saperne di più su questa piccola società culturale. In questo racconto, Urbino viene ritratta quasi come uno spirito incombente, un guardiano che gelosamente custodisce tutti i vizi e i peccati di un giovane e bislacco “Duchino”. Giulia, una studentessa di storia dell’arte, nello svolgere una tesina si trasformerà in una detective improvvisata venendo a contatto con antichi archivi, preziosi reperti e lettere dallo stampo ducale. Assieme a Giulia, il filo conduttore della storia diventa un quadro raffigurante una misteriosa donna bellissima, Argentina. La scelta del nome rimanda alla donna carismatica e affascinate che “lanciò dardi d’amore”, divenendo oggetto del suo stesso peccato. Il quadro della donna riprende vita davanti Giulia, ripetendo inesorabile la profezia: “Abyssus abyssum invocat”. Alla fine del testo si rimane affascinati dalla quantità di informazioni condensate in appena 50 pagine di narrazione, che svelano al lettore gli intrighi sepolti sotto la stessa città. Personalmente, da studentessa e appassionata di storia dell’arte, ho apprezzato tutto il panneggio della storia che diventa un compendio tra scuola baroccesca, la coppia innamorata dei due giovani studenti e gli intrighi a Palazzo Ducale.

Daniela Cellini

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