Marco Travaglini, Il campione e l’alchimista, youcanprint, maggio 2020, 100 pp., 11€
Giuseppe Balsamo, meglio noto come Conte di Cagliostro, alchimista e culture di arti magiche del Settecento, si ritrova catapultato nel XX secolo dove stupisce ancora il grande pubblico come illusionista dallo sguardo fascinatorio. In realtà è un segreto collaboratore dei servizi segreti americani, che gli affidano un’importante missione in Italia: deve convincere un famoso skipper, caduto in depressione per un infortunio che l’ha allontanato dalle gare, a riacquistare fiducia in se stesso per poter partecipare a un’importante azione in mare, presso la base NATO alle pendici del monte Conero.
È così che una storia di spionaggio si mescola con la descrizione di metodi per l’autostima basati su concetti di psicologia, psicanalisi e filosofie orientali, e anche con salutari escursioni che, partendo da Riccione dove lo skipper insegna a futuri velisti, arriva nei luoghi più suggestivi del Montefeltro, da (ovviamente) San Leo fino a San Marino e Mondaino, attraverso Sassocorvaro, Furlo fino ai monti Sibillini. Il tutto con immagini e dettagliate descrizioni dei luoghi. Tanti diversi percorsi tra storia ed ecologia, non solo della natura ma anche della mente grazie alle pause di meditazione yoga corredate da apposite schede con disegni che suggeriscono meditazioni e ispirazioni trascendentali.
Tante cose in un breve romanzo, che si presta a diversi livelli di lettura come suggerito nella prefazione di Fabio Filippetti ed Elsa Ravaglia. Un metodo efficace per propinare contenuti di vario genere in un contesto narrativo, insomma un saggio (o più saggi in questo caso) organizzato in forma di storytelling. Forse con qualche piccola forzatura e un tono a tratti un po’ didascalico.