Melany Star, Settembre veneziano (PAV Edizioni 2019)
Complice la pandemia e la sempre crescente montagna di lavoro, segnalo con colpevole ritardo questo piccolo gioiello noir di ambientazione… lagunare. L’autrice che si cela dietro questo romantico pseudonimo riesce a portare il lettore nelle atmosfere suggestive di Venezia e al contempo a creare una trama fatta di mistero, suspense e colpi di scena. Ammetto che il libro mi ha irretita fin dalla prima pagina – “Un bellissimo, affascinante bastardo con la barba di qualche giorno, trascurata ad arte, che gli incorniciava la bocca da mascalzone.” Un punto di vista che ricalca al femminile il tipo sguardo (maschile, manipolatore, politicamente scorretto ma indimenticabile) del private eye chandleriano, tough guy indiscusso che indugia volentieri su corpi e labbra di donna nelle pause delle sue indagini.
Fra attentati terroristici, serate mondane, simboli massonici e competizioni sportive si snoda una vicenda che ci porta avanti e indietro nel tempo, incollandoci alla pagina fino alla fine del romanzo; e i dialoghi si alternano alle descrizioni, sviluppando un equilibrio formale di tutto rispetto che alla fine ci fa perdonare qualche caduta libera del tipo: “Sei una gattina o una tigrotta?” Del resto il substrato insistentemente sentimentale/erotico, che indulge in un registro ben poco noir (parole come sexy, flirt e seducente sarebbero da segnare a penna rossa), finisce per stemperare la crudezza del genere poliziesco senza perdere comunque di vista l’obiettivo finale. In conclusione: gustoso, ben scritto, e divertente come un gioco di società: meglio se terrete sotto mano una mappa di Venezia.
(a.c.)