GIACOMO BUONCOMPAGNI, FORME DI COMUNICAZIONE CRIMINOLOGICA. IL CRIMINE COME PROCESSO COMUNICATIVO (ARAS, FANO 2018)
Un libro che, in quarta di copertina, riporta una celebre citazione di Arthur Conan Doyle, non può non avere il mio plauso a prescindere. Aprendo poi il volume, e scorrendo le pagine, si ha una seconda piacevole sorpresa: il saggio non solo analizza il comportamento criminale come forma di comunicazione, ma si addentra nei meandri delle nuove tecnologie digitali, delle serie tv, della spettacolarizzazione mediatica, della prevaricazione sull’Altro come forma deviante di salvezza individuale e collettiva, fino a parlare di sette, del sexting, dell’ ’inconscio digitale”, di “estimità”. E di tanto altro ancora. Un libro che non può mancare sulla scrivania del criminologo, dell’educatore, del genitore, e che non po’ non fare gola a chiunque si interessi ai processi di comunicazione e di relazione, alle dinamiche odierne dell’investigazione, alle strategie per affrontare le differenze fra diverse culture. (a.c.)